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BAOS: SINDROME BRACHICEFALICA…COSA DEVO FARE PER CURARLA ?

Quando si diventa felicemente proprietari di un animale brachicefalico è fondamentale portarlo sempre in vista dal proprio medico veterinario attorno al 5-6° mese di vita per fare un’accurata valutazione delle sue vie aeree: prima ci si renderà conto della gravità delle anomalie anatomiche presenti e prima si potrà intervenire per correggerle.


Ma cosa farà il veterinario per diagnosticare questa patologia?


COME SI DIAGNOSTICA?


Il veterinario eseguirà un’approfondita visita clinica in cui valuterà la pervietà delle vie aeree.


La visita si concentrerà sulla respirazione del cane (anche attraverso un test di tolleranza allo sforzo e un questionario anamnestico specifico di cui parleremo più avanti), sull’auscultazione della laringe per evidenziare suoni anomali come stertore e stridore, sulla palpazione della trachea, sull’attenta auscultazione toracica e sulla misurazione della temperatura corporea.


Sarà in quella che sede che effettuerà anche radiografie del torace e del collo per indagare eventuali patologie cardiache concomitanti, polmoniti o edema polmonare.


Si procederà infine ad eseguire esami del sangue ematobiochimici completi ed eventuale ecocardiografia (qualora se ne rendesse necessaria dalle evidenze cliniche)


In un secondo step diagnostico sarà fondamentale procedere con indagine endoscopica in anestesia generale: questa è infatti necessaria per evidenziare al meglio le anomalie primarie e secondarie presenti a livello delle alte vie respiratorie dell’animale.


Questo tipo di indagine viene di solito eseguita contemporaneamente (durante la stessa anestesia) alla correzione chirurgica degli eventuali difetti anatomici.


COME POSSO VALUTARE LA RESPIRAZIONE DEL MIO ANIMALE?


Esistono alcuni test empirici che possono essere fatti per valutare, assieme al proprio veterinario,

la gravita della situazione.


Il più comune è il “test di tolleranza allo sforzo” in cui l’animale viene osservato prima e dopo un esercizio fisico annotandone le differenze per quanto riguarda i rumori respiratori e l’eventuale dispnea respiratoria.


Nella prima fase di questo test viene osservato l’animale a riposo, contando gli atti respiratori, valutando la presenza o meno di rumori respiratori e annotando la distanza da cui possono essere sentiti.

A questo punto si esegue un breve esercizio fisico (una trotto per circa 3 minuti) e si inizia con la seconda fase: verrà valutato quindi il rumore respiratorio (non percepibile, poco percepibile o percepibile in modo netto e costante), lo sforzo respiratorio (in base al grado di utilizzo del diaframma) e lo stato di coscienza del cane in una situazione dispnoica (lieve, moderato e grave).

Questo test ci permette di capire, in modo facile e poco invasivo, la gravità della situazione dell’animale.


Oltre al test sopra descritto abbiamo a disposizione anche un altro valido strumento di indagine: la valutazione della frequenza dei sintomi respiratori e digestivi attraverso la compilazione di un questionario dedicato (di cui qui sotto un breve estratto):


In base al punteggio che ne uscirà si categorizzerà l’animale come “soggetto con BAOS lieve/moderata/grave” così da avere un’idea la più precisa possibile del quadro clinico presente.


COME SI CURA LA BAOS?


In base alla gravità della situazione sarà necessario o meno procedere con la stabilizzazione del paziente attraverso somministrazione di fluidi e ossigeno o con farmaci che possano aiutarlo nella fase respiratoria contrastando l’eventuale dispnea.


Una volta stabilizzato (se necessario) la terapia migliore sarà quella chirurgica con la quale si andrà a correggere le anomalie anatomiche che si oppongono al corretto passaggio del flusso d’aria attraverso le alte vie respiratorie.

I due interventi più comunemente eseguiti sono: la plastica delle narici e la riduzione del palato molle (stafilectomia); in alcuni casi sarà necessario anche resecare i sacculi laringei protrusi.


Il nostro consiglio rimane sempre quello di intervenire il più precocemente possibile (introno ai 6-7 mesi di vita) per evitare l’instaurarsi delle alterazioni secondarie degenerative (descritte nel blog della settimana scorsa)


Plastica delle narici: in questo tipo di intervento verranno ampliati i diametri delle narici attraverso l’asportazione di un cuneo di tessuto del tartufo oppure tramite l’utilizzo del laser (che in alcuni casi può esitare in croste guaribili dopo alcune settimane) così da facilitare il flusso d’aria in ingresso.


Questa chirurgia presenta complicanze ridotte e migliora la qualità della vita dell’animale immediatamente!


Riduzione del palato molle (stafilectomia): in questo tipo di intervento verrà rimossa una porzione di palato molle attraverso la resezione tramite bisturi oppure attraverso l’utilizzo del laser o pinze Harmonic ®. Attraverso l’utilizzo delle pinze Harmonic ® o del laser la chirurgia risulterà “senza sangue” e verrà ridotto sensibilmente l’edema post operatorio.


Presso la Clinica Veterinaria Cavaria verranno eseguiti interventi tramite laser o tramite pinze Harmonic® così da aver le minori complicanze e il miglior post operatorio possibile.


Sarà poi a cura del veterinario che ha operato decidere per un eventuale ricovero notturno nel post-operatorio.


E’ fondamentale che questi interventi vengano eseguiti in associazione, così da avere la più importante risposta clinica possibile.


PROGNOSI: COME STARA’ DOPO IL CANE?


Non è facile rispondere a questa domanda: l’unica cosa certa è che prima si interverrà e maggiori saranno le percentuali di successo.


L’età in cui si interviene è determinante.


Spesso, una volta alleviato o risolti i problemi respiratori, anche quelli gastrici trovano risoluzione parziale o totale.


Per qualsiasi altro dubbio o chiarimento non esitate a contattarci direttamente in clinica o tramite i nostri canali social o mail.

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