UNA VOLTA CHE IL CANE E’ STATO PUNTO E GLI E' STATA INOCULATA LEISHMANIA CHE SUCCEDE?
Qui inizia il “bello” perché i protagonisti sono due: Leishmania da un lato e il sistema immunitario del cane dall'altro.
Non è matematico che un cane che “incontri” Leishmania si ammali.
La risposta immunitaria messa in atto dal cane al momento dell'infezione sembra essere il fattore più importante nel determinare la comparsa e l'evoluzione della malattia.
L'”obiettivo” di Leishmania una volta entrata nel suo ospite definitivo è infettare i macrofagi all'interno dei quali replica e grazie ai quali si può diffondere in tutto l'organismo dando origine ad una infezione persistente nei tessuti.
La comparsa/evoluzione a malattia dipendente dalla risposta immunitaria messa in atto dell'ospite infatti Leishmania causa una infezione generalmente cronica che può rimanere asintomatica o evolvere a malattia sintomatica.
Il cane ha due “armi” per difendersi:
l'immunità umorale caratterizzata dalla produzione di anticorpi
l'immunità cellulo-mediata caratterizzata dalla presenza di particolari cellule killer del sistema immunitario in grado di “distruggere” il patogeno
La resistenza alla malattia è legata all'immunità cellulo-mediata, mentre i soggetti maggiormente suscettibili alla malattia presentano una risposta anticorpale spesso esagerata (che è causa anche di buona parte dei sintomi clinici).
Proprio a causa della risposta immunitaria, estremamente eterogenea, che il cane può mettere in atto contro Leishmania le manifestazioni cliniche sono molto varie. Si va infatti da infezioni croniche subcliniche (scarsamente o per nulla sintomatiche) a forme di malattia estremamente gravi e potenzialmente letali.
MA CHE SINTOMI MOSTRA UN CANE CON LA LEISHMANIOSI CANINA?
In primis bisogna ricordare che la comparsa dei sintomi, qualsiasi essi siano, può avvenire mesi o addirittura anni dopo l'inizio dell'infezione e che, come già detto, la malattia non è conseguenza inevitabile.
I segni clinici “tipici” di Leishmaniosi canina sono:
aumento di volume dei linfonodi
scarso appetito
perdita di peso
depressione del sensorio
ipotrofia muscolare
lesioni cutanee (dermatite desquamativa, ulcere, noduli, alopecia perioculare)
zoppia
aumento della sete e dell'urinazione
sintomi gastroenterici
uveite
unghie estremamente lunghe
perdita di sangue dal naso
Potenzialmente, però, Leishmania può colpire qualsiasi organo o tessuto rendendo estremamente lunga e variabile la lista dei sintomi.
MA OLTRE AI SEGNI CLINICI CI SONO ANCHE ALTERAZIONI DEGLI ESAMI DEL SANGUE O DELLE URINE IN CORSO DI LEISHMANIOSI CANINA?
Ebbene sì e sono numerose.
Le alterazioni più frequenti sono:
anemia non rigenerativa
aumento delle proteine totali, abbassamento delle albumine e innalzamento delle globuline (alterazioni legate alla presenza di una importante produzione anticorpale che, come abbiamo già visto, non proteggere il cane da leishmania)
aumento degli enzimi epatici
aumento dei parametri renali con presenza di proteine nelle urine
Nessuno di questi rilievi da solo è però in grado di far emettere diagnosi di Leishmaniosi canina ma solo di farla sospettare.
PER LA DIAGNOSI DI LEISHMANIOSI CANINA COSA BISOGNA FARE?
Come abbiamo visto fin qui Leishmania non ci rende mai la vita facile... e anche con la diagnosi non va meglio.
Un cane venuto in contatto con Leishmania può essere:
un cane infetto (che non necessariamente nel tempo diventerà malato perchè potrebbe mettere in atto una risposta immunitaria protettiva)
un cane malato
ed è fondamentale discernere tra i due in quanto l'approccio terapeutico è differente.
Le “armi” a nostra disposizione sono
esami indiretti che ricercano gli anticorpi prodotti dal cane contro Leishmania
esami diretti che ricercano il parassita nei tessuti del cane
ESAME SIEROLOGICO (esame indiretto):
Esistono due metodiche differenti note come IFAT ed ELISA in grado di ricercare e quantificare gli anticorpi anti-Leishmania presenti nel sangue.
Sono necessari alcuni mesi post-contatto con Leishmania affinché vengano prodotti anticorpi (tempo medio 5-6 mesi), quindi esami effettuati subito dopo un potenziale contatto non hanno utilità.
Titoli anticorpali elevati (superiori a 4 volte il valore soglia del laboratorio) con sintomi clinici e alterazioni di laboratorio compatibili con Leishmania ci dicono che il cane è malato.
Se clinica ed esami di laboratorio fanno fortemente sospettare la malattia, ma gli anticorpi non sono molto elevati bisogna cercare in altro modo il parassita.
PCR (metodo diretto):
E' un metodo che permette di evidenziare il DNA di Leishmania all'interno dei tessuto del cane.
Si va a cercare il parassita dove è più probabile trovarlo (linfonodo, midollo osseo, milza, cute e tamponi congiuntivali) e si “quantifica” (PCR Real Time).
Se clinica ed esami di laboratorio fanno fortemente sospettare una Leishmaniosi canina e si trova il suo DNA nei tessuti la diagnosi è definitiva: il cane è malato.
DIAGNOSI MICROSCOPICA (metodo diretto)
La “nostra” Leishmania può essere anche vista a microscopio su strisci di materiale ottenuto da linfonodo, midollo osseo, lesioni cutanee, fluidi biologici.
Quando l'esame risulta negativo ma il sospetto clinico resto bisogna approfondire con altre metodiche.
Anche quando si evidenzia leishmania al microscopio e clinica ed esami sono suggestivi di Leishmaniosi canina il cane è malato.
Quindi, come si vede, Leishmania non ci rende mai la vita facile, nemmeno quando dobbiamo fare diagnosi.
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